Molti pensano che Bruxelles sia una città piovigginosa, di palazzi grigi della commissione europea e stristi volti incravattati.
Quello che non ci si aspetta è il suo lato caloroso, multiculturale e a natura d’uomo. L’ho iniziato a scoprire tramite mia cugina Sara (nota anche come Rosana) che ha vissuto qui per tipo 10 anni ed era una grandissima fan della città e ora vivo qui, ospite della mitica coloc 1417.
Ecco qui alcune chicche, se vi capita di passarci!
Schaerbeek: Questa è la zona araba/ turca, molto movimentata e dinamica. Nella strada Chaussèe de Haecht ci sono un sacco di ristorantini turchi come il Lale Pide, dove con due soldi ti portano una montanga di cibo. Andare a stomaco vuoto!
Bagno Turco: sempre nel quartiere di Schaerbeek, c’è un bagno turco tradizionale fantastico che si chiama Hammam Riad. Tutto rivestito di maioliche e frequentato preincipalemente de marocchini e turchi. Ha orari diversi per uomini e donne e consiglio assolutamente di fare anche il Gommage, che è la raschiatura della pelle morta. Ti stendono su un tavolo di marmo, ti scrocchiano un po e poi ti raschiano via tutto. Occhio solo a non farsi mettere la polvere di chiodi di garovano alla fine, che poi ti brucia tutto! Usciti da li potete prendervi una buona zuppetta di lenticchie o un the verde alla mente (dolcissimo) a un tavolino al primo piano.
Altri hammam da sperimentare: Hammam Biladi, El Maghreb, Hammam du Midi. Hammam Assaada, Hammam Alia.
Matongè : Questo è invece il quartiere congolese, giusto dietro al quartiere europeo. Un tempo era più grande, ora invece col fatto che si trova in una zona centrale, si sta restringendo e gentrificando. Comunque è rimasto ancora autentico e ci si trovano un sacco di parrucchieri intenti a fare treccine, ristoranti di cucina africana e un po di bar oscuri e dubbi. Tra i ristoranti quello che mi sembra il più simpatico, anche se non ci ho ancora mangiato è Chez Malou, su chaussèe de Wavre. Uno invece molto noto ( e notoriamente economico ) è Au Soleil d’Afrique, ma mia cugina consiglia quello che sta esattamente di fronte, oltre a un altro che si chiama Horologe du Sud, che è un po meno scaciato e a anche un mezzo centro culturale.
Proprio a due passi dalla stradina principale di Matongè, c’è il nuovo centro culturale fondato da Daniele e la compagna: Car Wash, Rue de la longue vie 34a. (aperto dal mercoledì alla domenica dalle h14 alle h22). C’è anche una libreria africana che si chiama Pepite Blues.
Musica:
- Un’istituzione, per quanto riguarda i concerti di World Music è Muziekpublique, che organizza concerti di tutti i tipi e corsi dei più remoti strumenti del mondo
- The Sound Resist. Il mio posto preferito, con ottima musica dal mondo, soprattutto cumbia e sudamerica
- Atelier 210. Tra le mille cose che organizzano, fanno una volta al mese la Black out session (gratuita!), dove fanno ascoltare un vinile nel buio totale e preceduto da una introduzione di un musicologo seduto su un trono, che mi ricorda un po la meditazione vipassana
- Projection room. Una vecchia sala di cionema un po’ polverosa dove a volte organizzano dei concerti di musicisti bravissimi e in un’atmosfera rilassata e alternativa che mi ricorda un po’ il mitico Volurno occupato a Roma
- Bozar. Una grandissima sala nel centro di Bruxelles dove vengono ottimi musicisti, da seguire
- Crix café. Attualmente in ristrutturazione, un piccolo caffé che organizza ottimi concerti molto animati
- pianofabriek
- pianocktail
Cinema: In generale sono un po’ cari, quelli che si salvano sono il Cinematek (cinema d’autore a 5 euro), Kinograph, Nova, Galeries e Vendome, dove si possono fare degli abbonamenti. Ogni giorno tra le 12.30 e le 17.30, si trovano biglietti di cinema, teatro e altri spettacoli a metà prezzo sul sito visit.brussels.
Teatro: Theatre national
Supermercati bio: Molto amati in famiglia, ci sono questi supermercati bio, che praticamente vendono tutto sfuso e a un prezzo accessibile. Il più noto ( anche se tutti dicono che ha perso colpi) è il Tanneur (vale la pena andarci anche perchè offrono il caffè gratis, un po acido ma con lo zucchero va giu!). Ci sta anche il Bio Barn che non è male. Vendono tutti una cioccolata a bruxelles niente male. In particolare quella nera con i pezzettini di fave di cacao.
Dono: Se cammini per strada si trovano spesso bachechine di oggetti da donare o cose direttamente per strada, che le persone regalano. Sopratutto a settembre quando si fanno le pulizie di casa. Ci si trova di tutto. Noi stessi lasciamo al cosiddetto Popolo della strada, le cose che ci avanzano dalla recup al mercato e va via tutto in un battibaleno. Si son portati via persino la nostra bachechina dove lasciavamo le cosa da donare ( e che era ben legata a una grata).
Peculiarità linguistiche: In francese, la prima colazione è il “petit déjeuner”, il pranzo il “déjeuner”, e la cena la “diner”. Per i belgi invece la colazione è il “déjeuner”, il pranzo il “diner” e la cena il “souper”, insomma è tutto scalato di uno, il che crea sempre una certa confusione. Il loro dialetto predilige parole monosillabiche che terminano in F. Scritto come si legge (in italiano) abbiamo quindi:
- Baff: schiaffo
- B-ff: jam di musica
- Boff: mah
- Boof: tipo molesto al bar
- Buff: cibo
- Duff: (il fait d.) fa caldo
- Fief: bastione/ base elettorale
- Fuff: la figa
- Gaff: attenzione (fare a.)
- K-ff: sbirro
- Kiff: amare
- Kiff Kiff: è lo stesso / uguale uguale
- M-ff: donna
- Miff: la famiglia
- Paf: prezzo
- Piff: il naso
- Puff: puttana / il
- Rof: rovinato
- Ruf Ruf: precipitatamente
- Spliff: canna
- T-ff: festa
- Taff: lavoro / un tiro di canna
- Tiff: capelli
- Toff: simpatico
- Tuff: l’insieme dei capelli
- Uff : folle, incredibile
- Viff: rapido e preciso
- V-ff: vedovo
- Quaf: cappello
Birra e patatine: Essendo i belgi grandi amanti di birre e patatine, hanno le loro fisse. Per le birre per esempio si tengono in casa dei bicchieri specifici per alcuni tipi di birra. Per le patatine, ognuno ha la sua “patatinineria” di referenza (come noi con la pizzeria, il bar o la gelateria, diciamo) di cui sanno gli orari migliori in base alla temperatura e qualità dell’olio di frittura. Per esempio, se è troppo presto, l’olio non è abbastanza caldo e la patatina non viene ben croccante. Se è troppo tardi, invece l’olio è troppo fritto. Come per gli argentini il mate, i belgi amano riunirsi in compagnia e compartire un bel cestino di patatine fritte con delle salsette (guai a prendere come salsa il ketchup, si fa la figura del pirla) e commentarle tutti insieme.
Ho avuto la fortuna di registrare questo audio esplicativo mentre stavamo a tavola
Librerie
- Tulitu (Libreria femminista)
- parchemins (libreria dell’usato geniale e a volte con eventi musicali)
- maelstrom (!!!)
- pêle-mêle : libri usati e catalogati in modo molto ordinato. Ci si può andare anche a vendere i libri!
- Mai andare a Filigranes!!
Posti per concerti, jam e serate simpatiche
- ateliers klaus
- lamab
- speakeasy
- bistebroek bis
- les écuries du tram
- citygate
- recyclart
- l’allée du kaai
- tutti i centri culturali (uno per comune) soprattutto le wiels, l’archipel 19, le senghor, le Jacques franck
- la vieille chechette. Ci si può appoggiare per leggere un po’ e dicono di avere uno dei caffè più economici di bruxelles.
- le flambeau (squat)
Bar (birre)
- l’athénée
- le pantin
- le soleil
- le murmure
- l’amère à boire
- le dolle molle
- le walvis
- l’ane fou (il preferito di Sara)
Altri Ristoranti consigliati:
- Ristorante sociale “les uns et les autres” (Molenbeek)
- Risotorante comunitario “Kom à la maison” (la Chasse/Etterbeek)
- Cucina marocchina: “Le P’tit choia en +” (Saint Josse)
- Miglior felafel di Bruxelles: Le Royal (Saint Josse).
Una Grappa bevibile a prezzo onesto (chiedere per quella “maison”): Sardinian Food (a Etterbeek)